SALITA DA PLESIO AL RIFUGIO MENAGGIO |
Da
Menaggio (Como, lungo la sponda occidentale del Lago) si segue la
statale della Val Solda (Porlezza-Lugano) per circa l km; al primo
bivio si volge a destra seguendo le indicazioni per Plesio. Da qui si
prosegue lambendo lo stabilimento di produzione dell'acqua minerale
Chiarella per giungere, poco dopo, alle bella frazione di Breglia
annidata in una splendida conca prativa (circa 3 Km dal bivio), con
ampia disponibilità di parcheggio. Poco prima della chiesa
del paese (cartello indicatore), una stradicciola asfaltata sale verso
sinistra raggiungendo, dopo circa 4 Km, superate le case dei Monti di
Breglia 996 m, si può lasciare l'auto (nuovo piazzale per
parcheggio auto). La carrareccia prosegue, stretta e non più
asfaltata e con il divieto di accesso. Si segue questa strada per un
primo tratto finché un cartello indicatore non segnala il
sentiero per il rifugio. Si prende, allora, a sinistra sulla mulattiera
che dopo aver lambito di nuovo la strada presso un tornante continua a
tornanti fra spazi erbosi e rado bosco di betulle. A quota 1120 m,
presso una zona di rimboschimento cintata, il percorso si divide.
Seguendo entrambre le due diramazioni, si giunge al rifugio. A nostro
parere è più consigliabile il percorso alto,
quello di destra, che è assai più panoramico. Si
sale, per il sentiero alto, ancora con parecchi tornanti
finché ha inizio un lunghissimo tratto a mezza costa che,
dopo aver traversato la Val Pessina, raggiunge il panoramico dosso
erboso dove sorge il rifugio già visibile da lontano.
Dall'estate
2017 la strada da Breglia al parcheggio è a pagamento (5 eur
giorno, pagabili colonnina automatica a Breglia, carte e monete) |
SALITA DAL RIFUGIO MENAGGIO AL MONTE GRONA |
Dal
Rifugio si prende il sentiero (cartelli indicatori) che in piano punta
verso Sud-ovest raggiungendo la base dei denti di Grona, la serie di
torrioni calcarei che formano lo sperone Sud-est del monte. Traversato
lo sbocco del canalone detritico percorso dal sentiero della
"Direttissima" si raggiunge la base dello sperone dove, presso una
pianta, si trova la partenza della ferrata (targa indicatrice). Si
inizia subito su terreno ripido per superare di slancio la "prima
torre" dalla cui vetta la via piega a sinistra sino ad un settore di
rocce adagiate che si risalgono per poi deviare nuovamente a sinistra.
Si riprende a salire superando uno speroncino arrotondato per poi
arrivare all'intaglio posto alla base della "seconda torre", dove si
incrocia per la prima volta il sentiero della "Direttissima". Si scala
il torrione, dapprima verso destra, poi a sinistra, lungo uno
speroncino. Poco oltre, roccette adagiate portano alla base della
"terza torre", che costituisce il tratto più impegnativo a
causa di una difficile placca rocciosa, al cui termine si è
in cima alla torre. Ci si abbassa, quindi, al successivo intaglio
incrociando ancora il sentiero della "Direttissima" per poi proseguire
percorrendo il salto finale di rocce che adduce in vetta. |